BONUS INTERNET E PC, PER FAMIGLIE E AZIENDE
Da Confcommercio una guida online per sapere come funziona il bonus: requisiti, domanda, modulo e altre informazioni utili per famiglie e imprese.
Tutte le informazioni utili, con news e aggiornamenti, per richiedere i nuovi voucher del MISE. Un intervento strategico del Ministero dello Sviluppo Economico per aumentare la connettività e la digitalizzazione in Italia.
Che cosa è
Il 5 maggio scorso il Mise, in collaborazione con il CoBul(Comitato per la diffusione della Banda Ultralarga), ha presentato un piano per la digitalizzazione che includeva voucher per acquistare strumenti digitali e servizi di connessione.
Uno degli obiettivi dei bonus internet e pc è adeguare il territorio nazionale alla crescita tecnologica per colmare il divario digitale presente in Italia, sia attraverso device aggiornati sia ottimizzando la connessione internet con una rimodulazione del piano Banda Ultra Larga. Un’esigenza che nasce dall’importanza acquisita dal digital durante l’emergenza Coronavirus e che è orientata ad assecondare i cambiamenti sociali in ottica digital.
L’ambizioso progetto è caratterizzato da incentivi economici diversi a seconda della destinazione (famiglie o imprese), organizzati in due tranche, di cui la prima pronta a partire proprio da fine settembre. Saranno migliaia le famiglie italiane a poter richiedere un rimborso economico per l’acquisto di strumenti tecnologici quali pc, tablet oppure per servizi che garantiscono l’accesso a internet.
L’intervento è rivolto, nella prima fase, alle famiglie in possesso di un basso reddito con un ISEE inferiore a 20 mila, mentre nella seconda tranche sono interessate anche le imprese e i nuclei familiari con un reddito inferiore 50 mila euro annui e imprese. I bonus, contributi del valore di 200 euro fino a 2000 euro, possono essere utilizzati per acquistare computer, tablet e internet (ad una velocità di almeno 30 Mbps in download).
Cosa si può acquistare?
I voucher messi a disposizioni dal Mise riguardano l’acquisto sia di strumentazioni digitali che di rete. In particolare:
- Attivazioni di rete;
- Salti di capacità;
- Adeguamento della connessione;
- Pc (in comodato d’uso);
- Tablet (in comodato d’uso).
Come funziona
Come utilizzare gli incentivi? Una domanda comune in vista di alcuni chiarimenti ancora in attesa. Il bonus internet e pc sarà fruibile in modalità diversa rispetto al bonus mobilità. Il cittadino, o l’impresa, per richiedere il voucher dovrà rivolgersi all’operatore di telecomunicazioni, che prenderà in carico la richiesta e avvierà tutte le pratiche necessarie per verificarne i requisiti di accesso (ad esempio il reddito ISEE per le famiglie). I bonus, dunque, vengono presentati nella forma di sconti per gli operatori telefonici, in quanto non sono destinati direttamente alle famiglie, bensì agli stessi operatori di telecomunicazioni. Saranno, poi, questi ultimi a fornire agli utenti offerte commerciali per acquistare pc, tablet e servizi di connessione.
Cosa serve per richiedere il bonus
Come già avveniva con il bonus vacanze, anche in questo caso per procedere alla richiesta dell’incentivo internet e pc presso un operatore telefonico, occorre essere in possesso dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per calcolare il proprio ISEE.
Come ottenere lo SPID
Per entrare in possesso dello SPID è necessario essere maggiorenni e disporre di:
- indirizzo e-mail;
- numero di cellulare;
- documento di identità valido (carta d’identità, passaporto, patente);
- tessera sanitaria con codice fiscale.
Richiedi qui le tue credenziali SPID.
Come calcolare l’ISEE?
Per calcolare l’ISEE è indispensabile la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), contenente i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare. La sua validità inizia dal momento in cui viene presentata la domanda fino al 31 dicembre successivo.
Se hai bisogno di maggiori informazioni su come ottenere la Dichiarazione Sostitutiva Unica e calcolare l’ISEE consulta il Centro di Assistenza Fiscale 50&Più.
Requisiti per le famiglie
I bonus internet e pc riservati alle famiglie sono rilasciati sotto forma di voucher. L’importo è variabile a seconda del reddito ISEE dei nuclei familiari. Alle famiglie con un reddito minore di 20 mila euro (circa 2,2 milioni in Italia), verrà riconosciuto un voucher della cifra di 500 euro: 200 potranno essere spesi per ottimizzare la connessione internet e gli ulteriori 300 euro per avere pc e tablet in comodato d’uso.
Requisiti per famiglie con un ISEE superiore ai 20 mila euro
Non restano fuori dal provvedimento neanche le famiglie con un ISEE superiore ai 20 mila euro e fino a 50 mila euro annui, le quali potranno beneficiare del bonus nella misura di 200 euro, spendibili solamente per la connettività portandola ad almeno 30 Mbps (includendo ogni tecnologia, anche il satellite).
Qualche settimana fa il MISE si è pronunciato in merito, informando come:
Dopo l’avvio delle prime misure, al termine della consultazione pubblica richiesta dalla Commissione UE, già online dal 31 luglio scorso, si partirà anche con i voucher destinati alle famiglie con reddito ISEE fino a 50.000 euro e alle imprese.
Ricapitolando…
Alle famiglie con:
- ISEE inferiore a 20 mila euro spetta un bonus di 500 euro (200 per la connettività internet + 300 per pc e/o tablet in comodato d’uso);
- ISEE inferiore a 50 mila euro spetta un bonus di 200 euro per la connettività ad almeno 30 Mbps per tutte le tecnologie.
Requisiti per le imprese
Le imprese potranno beneficiare di un incentivo con un importo maggiore rispetto a quelli previsti per le famiglie. I bonus per le imprese avranno un valore variabile dai 500 euro ai 2 mila euro e saranno destinati ad acquisti differenti, in linea con le esigenze imprenditoriali e con la tipologia di rete presente nelle sedi.
I fattori determinanti per l’assegnazione dell’incentivo saranno le dimensioni dell’azienda e il numero dei dipendenti in essa presenti.
Ricapitolando…
Il bonus internet per le imprese prevede:
- 500 euro per adeguare la connettività ad almeno 30 Mbps (valida per ogni tecnologia, incluso il satellite);
- 2 mila euro per la connettività fino a 1 Gbits (ovvero per installare la fibra);
- nuove attivazioni e i salti di capacità, come ad esempio da meno di 30 a 30-100 Mbps e da 30-100 a maggiore di 100 Mbps fino a 1 Gbps.
Restano fuori dai bonus del MISE i semplici cambi di intestazione e/o i passaggi tra un abbonamento all’altro che hanno le stesse prestazioni.
Come funziona il bonus per le imprese
Come dovranno procedere le imprese per beneficiare degli incentivi? È importante tener conto di un passaggio: le imprese non potranno usufruire direttamente dei voucher, bensì dovranno rivolgersi all’operatore che accetterà di accreditarsi ai bonus internet, pc e tablet. Sarà lo stesso operatore che prenderà in carico la richiesta e si occuperà di tutte le pratiche necessarie all’attivazione del voucher.
Perché alle imprese spetta un incentivo economico maggiore?
In merito alla differenza economica dell’incentivo tra famiglie e imprese, è la società Infratel a dare chiarimenti:
La scelta di attribuire un valore del voucher più elevato per le imprese, rispetto a quello delle famiglie deriva dalla circostanza che le offerte ai clienti business, attualmente presenti sul mercato, hanno mediamente costi più elevati, a fronte di una maggiore banda minima garantita a tali clienti.
Requisiti di connettività
Non sono sufficienti solamente requisiti economici con soglie di reddito ben definite; per accedere va tenuto conto anche di specifici criteri di connettività, come ad esempio la soglia dei 30 Mbps. Se non si ha una connessione in casa, o si possiede ad una velocità minore di 30 Mbps, si può utilizzare il bonus solamente per l’istallazione di una connessione pari o superiore ai 30 Mbps e si dovrà scegliere la migliore connessione a disposizione. Qualora l’utente sia già in possesso di una connessione da 30 Mbps può fruire del bonus per aumentare la connessione fino ad 1 Gbps, la connessione più alta disponibile al momento, che però è garantita solamente nei centri urbani più grandi.
Come fare domanda e dove
I bonus saranno gestiti da una società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico e del gruppo Invitalia: Infratel. Sarà la stessa Infratel a dare comunicazione delle offerte disponibili e dell’elenco degli operatori accreditati.
Come ha precisato la società in un comunicato del 2 settembre in merito ai servizi a Banda Ultralarga e agli strumenti in comodato d’uso (tablet e pc), sul portale la registrazione potrà essere effettuata solamente dagli operatori di telecomunicazioni entro la fine del mese. I cittadini, infatti, dovranno interfacciarsi con gli operatori aderenti al bonus (precedentemente registrati sulla piattaforma Infratel) tramite gli ordinari canali di vendita e beneficeranno del bonus attraverso costi di attivazione, sconti sul canone o fornitura del router. L’operatore potrà offrire al cittadino dei “pacchetti” di abbonamento, che prevedono strumenti elettronici (tablet o pc) in comodato d’uso e l’abbonamento internet.
L’utente non dovrà, dunque, fare nulla se non attendere le offerte del bonus internet e pc proposte dagli operatori.
Per conoscere tutte le informazioni riguardo alle offerte a disposizione dei beneficiari e degli operatori accreditati, si potranno consultare i siti www.infratelitalia.it e bandaultralarga.italia.it quando sarà pubblicato il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico relativo alla misura.
In sintesi il cittadino o l’impresa riceveranno il bonus dall’operatore nella forma di:
- router;
- sconto sul canone o sull’eventuale costo di attivazione;
- pc o tablet (a discrezione dell’utente.
Quando si può richiedere
Al momento non c’è ancora una data certa su quando sia possibile richiedere il bonus. Il MISE, però, ha indicato genericamente settembre come mese per avviare le domande degli operatori. Inizialmente si è parlato di 20 settembre per la prima fase dei bonus internet e pc. Una data ormai slittata ma che probabilmente verrà rinviata alla fine del mese.
Il Decreto
L’iniziativa, annunciata mesi fa dalla ministra per l’innovazione Paola Pisana, ha ricevuto l’approvazione della Commissione europea.
I decreti attuativi firmati dal Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, contribuiscono ad arricchire le proposte previste dal “Piano Voucher Famiglie” e dal “Piano Scuola” con l’obiettivo di ridurre il digital divide in Italia. Gli incentivi s’inseriscono nella strategia italiana della Banda Ultralarga, per la quale sono disponibili complessivamente 600 milioni di euro. Risorse destinate dal CoBul per favorire una maggior connessione tra scuole e famiglie, soprattutto alla luce dell’importante ruolo sociale ed economico che la tecnologia ha acquisito e svolto durante l’emergenza Coronavirus.
Nel “Piano Scuola” si parla di 400 milioni di euro per mettere in atto interventi relativi all’attivazione di servizi in Banda Ultralarga in oltre 32.000 scuole italiane. Gli istituti scolastici vi potranno accedere tramite la partecipazione a specifici bandi che, secondo le attuali disposizioni, saranno pubblicati a giugno. Da fine settembre, invece, partiranno le prime attività finanziate che interesseranno le famiglie, come si legge nel “Piano Voucher Famiglie”, un progetto cui sono destinati 200 milioni di euro per adeguare le connessioni internet e per l’acquisto di pc e tablet.
L’obiettivo del “Piano Famiglie” è quello di garantire a circa 2,2 milioni di famiglie un appropriato servizio di rete, attivando e/o adeguando quanto più possibile internet all’interno dei nuclei familiari italiani.
Un traguardo espresso chiaramente nella dichiarazione del Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli:
Oggi ci ritroviamo di fronte a una società in cui l’utilizzo della tecnologia ha avuto una notevole accelerazione a seguito dell’emergenza Covid. Sono cambiate le abitudini della vita quotidiana delle famiglie e per questo motivo il Governo ha messo in campo risorse e interventi per favorire sia la connettività delle scuole, in modo da garantire a insegnanti e studenti l’utilizzo di strumenti innovativi, sia per supportare le famiglie meno abbienti con appositi voucher. Tutti devono poter aver accesso alle nuove tecnologie e per raggiungere questo fondamentale obiettivo siamo impegnati a favorire e accelerare gli investimenti in digitalizzazione e diffusione della banda ultralarga, indicandole tra le priorità dell’Italia nell’ambito del Recovery Plan.
Una linea che è stata sostenuta dalle affermazioni del Sottosegretario Gian Paolo Manzella:
Un punto cruciale della strategia italiana è avvicinare al digitale e per questo abbiamo concentrato i voucher su famiglie, scuole e imprese. Il passo di oggi – che va a chi ha più bisogno di connessione – è anche il risultato di una collaborazione nuova tra Ministeri e amministrazioni centrali, Regioni e Commissione europea. Sono convinto che se manteniamo questo spirito di collaborazione, se assumiamo ogni giorno che stiamo lavorando tutti insieme ad un progetto strategico, raggiungeremo risultati sempre più rapidi su questo dossier centrale per il futuro italiano.
Il Comodato d’uso dei pc e tablet
Quando si parla di bonus internet e pc c’è una questione su cui sono sorte non poche polemiche. Stiamo parlando del comodato d’uso previsto per l’utilizzo dei voucher.
L’incentivo, infatti, può essere utilizzato, a parte per l’aumento della velocità di rete, per avere pc e tablet ma nella modalità del comodato d’uso.
Le domande dei consumatori non sono poche e interessano l’aspetto sia pratico che burocratico del comodato d’uso. Tale modalità prevede l’utilizzo del tablet o del pc ottenuto con il bonus solo per un periodo limitato, al termine del quale dovrà essere restituito. Appare naturale pensare quanto possa essere utile davvero uno strumento tecnologico se limitato solamente ad un certo periodo di tempo.
In parole povere il voucher sarebbe utile per l’operatore a coprire i costi mensili dei dispositivi in esame. Al termine del contratto, i dispositivi andranno riconsegnati all’operatore.
L’Antitrust sul bonus internet e pc
I dubbi e le criticità sollevate sull’argomento hanno richiamato l’attenzione dell’Antitrust che si è pronunciata chiaramente sui voucher internet e pc:
Il piano deve essere corretto e l’incentivo va dato dai 100 Mbps in su, evitando di limitare l’accesso all’incentivo solo nelle abitazioni raggiunte da fibra ottica. La copertura degli utenti raggiunti in Italia dalla FTTH sono passati dal 18% nel 2018 al 23% del 2019. Un numero ancora piuttosto esiguo. È opportuno, dunque, che il bonus venga fornito per tutti quegli strumenti in grado di garantire un’adeguata velocità di connessione, altrimenti non sarebbe di alcuna utilità.
Inoltre il salto dalla ADSL a reti in fibra mista rame o VDSL comporterebbe salti minore rispetto al passaggio ad una rete in fibra pura. Un piano incentivo così mirato, potrebbe favorire anche l’aggiornamento delle linee ADSL al momento esistenti, che rappresentano ancora una fetta importante nei piccoli comuni italiani.
L’Antitrust si è subito mobilitato, inviando al Ministero dello Sviluppo Economico un elenco con le criticità che tale bonus, così strutturato, comporterebbe. Uno dei rischi da non sottovalutare è senz’altro la competizione sul mercato, data la presenza di circa 2 milioni di linee tra imprese e famiglie, ovvero il 10% delle linee fisse al momento attive.
Si stima che i 2 milioni di linee fisse attive corrisponda, a grandi linee, al terzo e al quarto operatore di telecomunicazioni fisse.
Le proposte dell’Antitrust
L’Antitrust ha avanzato diverse proposte, tra cui limitare l’agevolazione alle connessioni ultraveloci che partono da 100 Mbps fino a 1 Gbps, eliminando le spese per il passaggio e i vincoli per gli utenti. In questo modo i cittadini che potrebbero accedere al bonus aumenterebbero, offrendo la possibilità anche a coloro raggiunti dalla tecnologia FWA con velocità superiori ai 30 Mega e dalla rete in fibra mista rame (ad esempio la FTTC e la FTTS).
L’Antitrust, infatti, sostiene come sarebbe fondamentale assicurare che gli operatori di telecomunicazione non facciano leva sulle misure di sostegno della domanda per vincolare gli utenti.
Roberto Rustichelli, alla guida dell’Autority, dichiara come questa soluzione:
Risolverebbe i problemi di concorrenza dinamica tra operatori, favorirebbe gli investimenti in infrastrutture ed eviterebbe i rischi di discriminazione tra tecnologie.
Risulta chiaro come le obiezioni e le proposte avanzate dall’Antitrust potrebbero far slittare la data di release del bonus, su cui ancora restiamo in attesa.