Bonus Mobili 2022: EMENDAMENTO PER RICHIEDERE IL MANTENIMENTO DEL TETTO DI SPESA A 16.000 EURO
Federmobili, FederlegnoArredo, CNA Produzione, Confartigianato Imprese Arredo ed Applia, congiuntamente, hanno inviato una nota ai capigruppo in Senato e ai Leader di tutti i partiti politici per chiedere, con una proposta di emendamento, che il tetto di spesa del Bonus Mobili venga confermato a 16.000 euro e non venga ridotto a 5.000 euro.
Federmobili, FederlegnoArredo, CNA Produzione e Confartigianato Imprese Arredo rappresentano le realtà industriali e artigianali della filiera dell’arredo, oltre che della distribuzione di mobili e arredamento. Sono le principali associazioni di rappresentanza dei settori che vanno dalla produzione di mobili, arredi, accessori, illuminazione e imbottiti, alla distribuzione dell’intero settore arredamento, presente oggi in Italia con oltre 17.000 punti vendita e 50.000 addetti.
La macro-filiera produttiva del legno-arredo occupa oltre 300.000 addetti e circa 72.000 aziende, rappresentando, in rapporto alle “4A” del Made in Italy, il secondo settore italiano per numero di imprese, con valore alla produzione di 39,1 miliardi di euro di cui 15,1 miliardi destinati all’export.
APPLiA Italia è l’associazione Confindustriale che riunisce le imprese operanti in Italia nel settore degli apparecchi domestici e attrezzature professionali. Il settore ha dato origine a un fatturato complessivo pari a oltre 16 miliardi di euro, di cui più di 10 miliardi relativamente all’export (registrando un contributo netto alla bilancia commerciale superiore ai 6 miliardi di euro). La produzione nazionale annua supera i 20 milioni di apparecchi, con oltre 35.000 posti di lavoro diretti e più di 100.000 addetti nell’indotto.
La Legge di Bilancio 2022 depositata al Senato ha introdotto una pesante riduzione del tetto di spesa del Bonus Mobili da 16mila a 5mila euro.
La sua conferma triennale, insieme a quella degli altri bonus per l’edilizia, va certamente incontro alla necessità di una maggiore stabilizzazione di tali misure per favorirne l’efficacia.
La casa e i modi di abitare svolgono un ruolo imprescindibile per la sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale. Ciò è ancora più vero dopo un anno e mezzo di pandemia considerato il ruolo primario che la casa ha avuto al fine di prevenire e contrastare la diffusione del virus e al contempo consentire la prosecuzione delle attività lavorative e di istruzione. Ruolo che continuerà a ricoprire negli anni a venire in cui cittadini, imprese, istituzioni e organizzazioni saranno ancora più impegnati sul fronte della tutela della salute, dell’ambiente, delle giovani generazioni, delle donne e delle categorie protette e, più in generale, delle famiglie. Per rendere più sostenibile l’abitazione e i modi di abitare occorre, a fianco degli altri interventi, provvedere ad una dotazione di mobili e di elettrodomestici più sostenibili.
I mobili Made in Italy sono atti per eccellenza a rispondere a questa esigenza, a motivo delle caratteristiche di progettualità, di durata e delle qualità intrinseche che da sempre lì contraddistinguono a livello mondiale. In quanto tali, hanno costi e prezzi mediamente più alti rispetto ad altri di qualità e durata inferiore e dal conseguente forte impatto ambientale.
Favorire l’acquisto di mobili Made in Italy, agevolando un tetto di spesa adeguato, è, pertanto, una misura fondamentale e imprescindibile, non solo per consolidare nel medio termine il processo di ripresa e accelerazione della domanda interna di mobili, ma anche e soprattutto per indirizzare i consumi e di conseguenza la produzione sulla strada virtuosa della transazione ecologica in atto.
Richiesta
Riportare il tetto di spesa ai 16.000 € originari, in quanto, il ripristino del tetto di spesa di 16mila euro è un intervento atto a rendere l’agevolazione più coerente e funzionale al perseguimento degli obiettivi della sostenibilità, oltre che a consolidare l’effetto espansivo in atto sul “mondo casa” che mobilita una filiera economica italiana capillare, generando un beneficio molto significativo per le famiglie e l’economia dell’intero Paese. Al contrario, una riduzione del tetto di spesa a 5mila euro frenerebbe pesantemente il recupero e la riqualificazione della domanda nel comparto, non rendendo più appetibile un’agevolazione che mediamente interessa il 10% dei consumi.
Proposta emendativa
Senato della Repubblica
AS 2448
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024
Emendamento
Articolo 9
(Proroghe in materia di superbonus fiscale, di riqualificazione energetica, recupero del patrimonio
edilizio, acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, sistemazione a verde ed in materia di recupero o
restauro della facciata esterna degli edifici)
Al comma 3, lettera b) n. 2) sostituire le parole: “5.000 euro”, ovunque ricorrono, con le seguenti: “16.000 euro”.
Conseguentemente
Sostituire l’articolo 194 con il seguente:
ART. 194
(Fondo esigenze indifferibili)
1. Il Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è incrementato di 603,75 milioni
di euro per l’anno 2022 e 445 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023.
Bonus mobili: innalzamento a 16.000 euro
Motivazione
La riduzione da 16 mila a 5mila euro del plafond per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, correlati ad interventi di ristrutturazione edilizia, rappresenta un nocumento per l’industria del made in Italy ed in particolare per il settore dell’arredo.
Con la presente proposta si intende innalzare il plafond da 5 mila a 16 mila euro, anche per incentivare l’acquisto di prodotti di qualità a basso impatto ambientale.
Gli oneri relativi, coperti mediante riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili sono quantificati prudenzialmente in 55 milioni.
9 Comments
5000 euro sono una follia, si sposterebbero completamente gli acquisti da produttori nazionali a negozi di basso livello e grande distribuzione tagliando così le gambe alle aziende italiane e agli operatori del settore
Il decremento del tetto di spesa a 5000 euro danneggerebbe di molto il comparto dei mobili Made in Italy, ed incentiverebbe l’acquisto di mobili scadenti e dal grande impatto ambientale. Mi fa specie che un governo che si dice sensibile alle problematiche economiche ed ambientali abbia promosso una cosa del genere. Mi sembra anche strano che nessuno a parte voi lo abbia fatto notare… Grazie dell’emendamento presentato. Se non dovesse essere approvato griderei allo scandalo.
Si hanno novità?
Avete novità a riguardo? Ci sono concrete possibilità che venga alzato il tetto dei 5000,00 € ?
Grazie
Un informazione che ha versato acconto nel 2021 per i mobili con relativa fattura di acconto avendo preventivato di avere un beneficio sui 16.000 euro, se riceverà i mobili nel 2022 con relativa fattura a saldo a quale entità di bonus avra diritto?
Grazie
Ciao, in base alle indicazioni attuali, se hai già pagato almeno 5000 euro, per la fattura di saldo non avrai diritto ad alcuna detrazione. Ovviamente se non cambiano idea e modificano il tetto nella Legge di Bilancio, come speriamo tutti…Mai come quest’anno direi che il nostro Parlamento sta dando il peggio di sé in merito ai bonus.
Ciao, in base alle indicazioni attuali, se hai già pagato almeno 5000 euro, per la fattura di saldo non avrai diritto ad alcuna detrazione. Ovviamente se non cambiano idea e modificano il tetto nella Legge di Bilancio, come speriamo tutti…Mai come quest’anno direi che il nostro Parlamento sta dando il peggio di sé in merito ai bonus.
DOMANDA URGENTE: Se nel 2021 ricevo e pago una fattura di acconto per fornitura di arredi dell’importo di 16.000 € con consegna nel 2022 e a saldo nel 2022 mi sarà fatta una fattura di 5.000 €, posso portare in detrazione l’intero importo di 16.000 € (e recuperare il 50%) della fattura di acconto?
Ci sono novità a luglio 2022?