CALZAVARA: “ALZIAMO L’ASTICELLA”
Ambiente Cucina intervista il Presidente di Federmobili che indica gli obiettivi del suo mandato: il rilancio del ruolo della federazione in campo formativo e nel dialogo con le istituzioni.
Presidente di Federmobili dal 13 luglio dello scorso anno, Stefano Calzavara ha una lunga esperienza associativa in Confcommercio e nella stessa Federmobili, oltre a essere un noto imprenditore del settore con il negozio di famiglia Arredamenti Calzavara. Una competenza che gli ha permesso di affrontare il nuovo impegno con preparazione e con una concretezza che gli deriva dall’essere sul campo quotidianamente.
La prima sfida che ha affrontato è stata la riorganizzazione di Federmobili. Quali sono le principali novità?
Per prima cosa abbiamo spostato la sede a Varese dove Federmobili può contare oggi sulla competenza di alcune figure che sono entrate a far parte della nuova struttura operativa. Persone di cui ho la massima stima e con cui abbiamo iniziato a lavorare con grande impegno. È subito partita una strettissima collaborazione con la direzione centrale di Confcommercio e il primo risultato concreto è stato il rinnovo del Bonus Mobili. Fondamentale anche l’apporto e il supporto dei due vicepresidenti Marco Galbiati e Pia Nicolodi.
A questo proposito, qual è stato il vostro ruolo e quale il vostro punto di vista su questo incentivo?
Sono orgoglioso di aver contribuito all’ottenimento di questo risultato che ha portato il bonus dai preventivati 5.000 a 8.000 euro. La struttura centrale di Confcommercio ci ha messo subito in contatto con un gruppo di lavoro capace e siamo riusciti a dialogare direttamente con il ministero dell’Economia. Non solo, abbiamo ottenuto un risultato che sembrava impossibile, ma in questa attività ho potuto rendermi conto di persona quanto Federmobili abbia un peso di rilievo in Confcommercio. Oggi la collaborazione continua e dopo l’estate ci impegneremo insieme per ottenere che il Bonus Mobili sia integrato in modo definitivo in quel monte stabilito per la manutenzione straordinaria, il così detto Bonus Edilizia, che ammonta a 96mila euro, senza più porre un limite specifico al bonus per i mobili.
Quali sono i punti chiavi per fare crescere non solo i fatturati, ma anche la cultura di impresa? Avete in programma dei nuovi progetti formativi?
Siamo ancora in fase di costruzione dei nuovi progetti formativi che metteremo in campo, ma abbiamo già le idee molto chiare su quali siano gli obiettivi. Vogliamo lavorare sugli imprenditori per aiutarli ad avere una visione più consona a un mercato che si è evoluto e che richiede maggiore qualità in ogni passaggio. A partire dalla gestione, perché oggi è cruciale recuperare marginalità. Alcune aziende della distribuzione indipendente in questi anni di volumi in grande crescita stanno avendo dei problemi di bilancio, perché la sola quantità alla fine non porta a un risultato economico soddisfacente. Il margine operativo deve essere il primo obiettivo e non il fatturato.
Quando parlo di qualità mi riferisco soprattutto al servizio, che deve essere di alto livello e deve essere riconosciuto dal cliente. A partire dalla progettazione per arrivare alla messa a terra del prodotto, che spesso non è valorizzata in modo corretto. Il montaggio è un plus se eseguito da veri professionisti e a questo proposito stiamo pensando a un progetto a lungo termine che prevede il colloquio con le Regioni per realizzare insieme a loro un corso post diploma per montatori. Nello stesso tempo stiamo pensando anche a promuovere l’istituzione di una scuola professionale post medie che aiuti a formare la figura dell’interior designer, di cui il nostro settore ha sempre più bisogno. Il design è una bandiera per l’Italia ma per i nostri negozi è sempre più difficile reperire sul mercato professionisti che si dedichino a questo importante compito che distingue particolarmente l’attività dei negozi indipendenti. Il modello è quello intrapreso dalla ristorazione che è riuscita a preparare figure professionali all’altezza di una domanda in crescita e a dare lavoro a tanti giovani.
Quali sono oggi le maggiori criticità per un punto vendita di arredamento indipendente?
Siamo di fronte a una situazione complessa con un mercato ancora più polverizzato. Le aziende di produzione più evolute guardano avanti e puntano anche loro sulla formazione perché hanno capito prima di noi l’importanza di una competenza elevata, ma si stanno focalizzando soprattutto sui negozi monomarca e il loro sviluppo spesso rischia di creare sovrapposizioni non controllate. Inoltre, sovente i negozi monomarca rappresentano un investimento da parte di soggetti che non appartengono al settore e che non sempre sono all’altezza del compito, creando così confusione e, talvolta, danni sul mercato.
L’imprenditore della distribuzione del mobile deve invece puntare sul proprio brand ed essere forte per la propria professionalità. Investire a corollario della propria attività in nuove realtà monomarca può essere sicuramente una opportunità, ma innanzitutto bisogna investire sulla nostra competenza. Dobbiamo essere capaci di rimetterci in discussione per capire come muoversi, anche guardando ai mercati esteri che oggi per alcuni rappresentano già una fonte di business.
Dopo due anni di crescite importanti per il settore, ci si aspetta una stabilizzazione del mercato. Quali segnali arrivano in questi primi mesi del 2023?
Il 2023 è partito bene ma si sta delineando un momento di incertezza che prevedibilmente si rifletterà sugli acquisti per la casa. Lo stop alla cessione del credito dei vari bonus porterà sicuramente a un rallentamento, ma per ora la vera spina rimane l’aumento dei prezzi e delle materie prime, per fortuna in fase di rallentamento.
Se guardiamo agli ultimi due anni, gli aumenti sono stati di circa il 25% ma il potere di acquisto degli italiani non è cresciuto con lo stesso ritmo.
Alla luce di queste considerazioni possiamo stimare per i mesi a venire una leggera flessione, ma se non possiamo controllare eventi esterni che non dipendono da noi, possiamo investire innanzitutto su noi stessi, sulle nostre imprese, su un ricambio generazionale adeguato. Per questo Federmobili vuole essere a fianco dei propri associati e promuovere ancora di più quelle attività formative che consentano a tutti di alzare ulteriormente l’asticella della professionalità e di affrontare in modo adeguato le nuove sfide.
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ottima l’idea per la formazione di montatori e interior design ai primi poi suggerirei di dare rudimenti di falegnameria visto che nell’artigianato è una categoria almeno da noi in liguria scomparsa