Il presidente di Federmobili Mauro Mamoli sul nuovo DPCM relativo alla Fase-2
“Inutile nascondere la delusione totale provata nell’ascoltare le parole del Premier ieri sera e nel leggere il Decreto da lui firmato” – così il Presidente Federmobili Mauro Mamoli – “non vogliamo mettere in secondo piano la salute della popolazione italiana, ma non possiamo neppure accettare che venga messa in secondo o terzo piano l’attività economica del Paese”.
“Ci sono comparti del commercio al dettaglio che possono riaprire il 4 Maggio senza ripercussioni sulla salute del personale e dei clienti, il nostro è uno di questi settori. Non si rischiano assembramenti, si possono accogliere i clienti solo su appuntamento in orari e giorni prestabiliti. Si possono fare aperture parziali in spazi con superfici espositive di dimensioni importanti dove il distanziamento sociale può essere garantito e rispettato senza problemi” – prosegue Mamoli – “Vogliamo pensare che il mancato inserimento del Codice Ateco 47.59.10, tra le attività che potranno ricominciare ad operare dal prossimo 4 Maggio, sia solo una svista alla quale il Governo porrà rimedio con urgenza, anche considerando che il commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione (Codice 47.59.30) non ha mai subito sospensioni. Il 4 Maggio giustamente, e finalmente, riprenderà la produzione dei mobili: le industrie riapriranno per produrre e consegnare a chi? Chiediamo con forza e determinazione che il commercio al dettaglio della distribuzione tradizionale e indipendente di arredamento possa ricominciare a lavorare con la partenza della Fase 2 della prossima settimana, esattamente come succederà per il commercio al dettaglio di auto e motocicli – che per modalità di vendita, dimensione e contingentamento delle persone è del tutto simile al nostro comparto”.
“Fortunatamente non tutto il DPCM si è dimostrato una delusione e un fallimento. Il nostro mondo non può, e non deve, perdere completamente la visione ottimistica e propositiva che sta alla base del pensiero di chi fa impresa. Federmobili – Confcommercio Imprese per l’Italia, ha chiesto con insistenza, e senza perdersi d’animo, che le consegne e il montaggio riprendessero il prima possibile, quindi ritengo un successo della nostra Federazione – supportata da Confcommercio – l’aver trovato il codice Ateco 43 tra quelli che riprenderanno l’attività all’inizio del mese prossimo” – continua il Presidente – “Stiamo verificando che, come da noi richiesto, non siano state definite limitazioni al sottocodice 43.32.02 ‘posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili ed affini’. Vogliamo poter comunicare ai nostri associati notizie certe e verificate per non aumentare ed alimentare la confusione che questi Decreti riescono a provocare. In tal senso stiamo procedendo con ulteriori verifiche ad altri codici Ateco, già presenti nell’allegato del Documento Ministeriale odierno, che potrebbero avere significativi riscontri sui montaggi nelle case dei privati.”
34 Comments
Gli articoli per lilluminazione sono aperti perché il cliente li acquista e li monta autonomamente,se vale anche per i mobili…….non credo,noi contatori comunque dobbiamo entrare in casa quale contingentamento,questo discorso si può fare per la vendita non per la consegna….
Ciao Luca capisco che le tue paure in merito siano molte.. E parlo da ex montatore ad oggi commerciante di mobili… Però se guardiamo al futuro, non vedo tutta questa paura visto che passata la pandemia se andiamo di questo passo non troverai aziende aperte per poter svolgere il tuo lavoro…. Posso solo dirti che ognuno di noi troverà il modo di tener al sicuro il proprio dipendente e i propri clienti, adottando tutte le precauzioni possibili e immaginabili
Ciao Massimiliano,hai fatto il montatore e sai cosa vuol dire,un conto e’ la vendita ,un conto e’ il montaggio a casa del cliente…..io voglio lavorare ma non voglio prendermi qualcosa per poi stare a casa altri 20 giorni e mettere in pericolo la mia famiglia….sai cosa vuol dire scaricare,entrare e montare dei mobili in un’abitazione “abitata”,passami il termine,il cliente con i suoi familiari che ti sta attaccato al collo per controllare ….poi anche se mi farebbe vedere un’autocertificazione di buona salute come fai …….sai che la maggior parte dei clienti si inventerebbero di tutto pur di farsi consegnare un’arredamento che aspettano da molto…..con questo non faccio ne tutta un’erba un fascio ne voglio accendere polemiche che adesso fanno piu’ male che bene…
Caro Luca, altri settori riprenderanno le attività utilizzando i DPI. Se è possibile lavorare in fabbrica con le opportune cautele non vedo come ciò non debba avvenire in questo settore e soprattutto per i beni di prima necessità. Se i montatori sentono che la loro salute viene messa a repentaglio, come dovrebbero agire le altre categorie di lavoratori. Quindi a questo punto continuiamo con il lockdown? Bisogna considerare che i rischi sono ovunque .
Bisogna Urlare
Tutte le attività possono riaprire
Per Appuntamenti
Con un cliente x volta
Con tutte le sicurezze anti Covid
È pazzesco
E quindi che idea ti sei fatta in merito?
Quando cominciano a lavorare?
Di la tua
Io ho visto che alcuni si stanno organizzando per il quattro, altri hanno già posticipato al 18 sostenendo che il nuovo decreto vieti questa attività (io sinceramente non vedo i riferimenti ad un divieto) .
Quello che sinceramente non riesco a capire è il perché attività caratterizzate da un identico rischio non possano essere trattate in modo così differente.
Buongiorno, potete gentilmente farmi sapere se il servizio geometra, che alcuni mobilifici propongono per essere certi delle misure, potrà riprendere? Ho acquistato una cucina presso Mondo convenienza, devo completare i lavori per un trasloco imminente e non mi sanno dire quando e se potrò avere appuntamento per il sopralluogo (in totale sicurezza, il tecnico può rimanere solo in casa), grazie
I negozi di mobili vendono anche materassi, che sono di prima necessità, e non sono da montare, ma anche imbottiti ecc.
Ha fatto bene a rimarcare che non ci sono mai assembramenti nei negozi di mobili, ed è un settore che poteva lavorare su appuntamento, e in genere in superfici vaste.
Questa “svista” al nostro settore che fattura 13 miliardi, costa milioni di ordini persi in favore dei tedeschi, ad esempio.
Mi spiace ma ti devo contraddire , federmobili non monta i lampadari te lo dio xche’ io ne ho ordinato 6 ,me li avrebbero dovuti consegnare il 19 aprile ,ma è stata bloccata la consegna a causa dell ‘emergenza ,quando li ho ordinati mi avevano specificato che i lampadari non vengono montati
Non ha senso che sia stato sempre ammesso il codice ATECO 49.42.00 “Servizi di trasloco per imprese o famiglie effettuati tramite trasporto su strada, incluse le operazioni di smontaggio e rimontaggio di mobilia” e non sia ammesso il montaggio di mobili nuovi.
Purtroppo la confusione regna sovrana, è così che si fanno fallire le aziende. E’ così che si crea il disagio sociale.
A me non risulta che i traslochi si possano fare. Ho chiamato personalmente i vigili del mio paese per un’urgenza di un cliente che doveva lasciare libera la casa per fine contratto ed è stato negato il permesso….gli hanno detto di pagare un mese in più di affitto
C è un’altra categoria legata alla filiera del mobile, sono gli agenti di commercio, e noi non sappiamo come comportarci, con i negozi chiusi e le aziende aperte. Possiamo girare fissando appuntamenti con i negozianti, e con orari fissati, ma con che documentazione dobbiamo muoverci
Scusa Luca hai pienamente ragione ma mi puoi spiegare che cosa cambia fra il 4 e il 18 perché quando andrai a consegnare i mobili il 18 perché disognera andare a montare o mobili che il privato ha comprato non avrai le stesse problematiche di lunedì 4 il virus non sparisce il 18
Salve, noi per fortuna riusciremo dal 4 a terminare la ristrutturazione della nostra casa (visto che prima dell’emergenza mancava solo una settimana)
I nostri mobili li ha già in deposito il nostro mobilificio. Quando potrebbe secondo voi consegnare ? Anche loro stanno cercando di capire. Anche perché molti grandi store fanno comunque consegne su acquisti ordinati on line, quindi non capisco la differenza
@Roberta
Anche Ikea consegna i mobili acquistati presso il loro sito, ma poi li monti tu.
La differenza la fa la consegna + montaggio.
Noi abbiamo acquisato online da Ikea e ci hanno consegnato i pacchi fuori casa.
Avevamo acquistato una cucina presso un mobilificio con consegna fissata al 16 marzo e … stiamo ancora aspettando.
Salve, credo che presto questo dilemma verrà chiarito. Sono un commerciante di mobili, e come i miei colleghi ho il magazzino fermo dal 12 Marzo con conseguente carenza di liquidità. Credo si possa andare a montare con le dovute precauzioni visto che dal 4 Maggio riapre l’edilizia residenziale alla quale siamo direttamente collegati. Non vedo differenza tra il nostro montaggio e quello di un cartongessista o idraulico o elettricista.
Giusto differenziare prima il montaggio, che potrebbe ripartire dal 4 e poi l’apertura al pubblico dal 18.
Molti di noi possono lavorare su appuntamento evitando assembramenti e nello stesso modo possono organizzare la consegna facendo sottoscrivere ai clienti di non essere presenti nell’ambiente durante la fase di montaggio e sanificare i nuovi arredi alla fine del lavoro.
Spero si possa ripartire dal 4 almeno con le consegne.
Un “in bocca al lupo” a tutti
ALBERTO
La cosa strana è che l’attività di commercio al dettaglio mobili, codice 47.59.10 è bloccata sino al 18 maggio, mentre vi è la possibilità che il sottocodice del 43 (relativo alla consegna di infissi, mobili etc) possa venire autorizzato dal 4 maggio (unitamente alla categoria 43 di fabbricazione mobili) ma negli ex studi di settore 47.59.10 viene posta la casella “consegna di mobili con personale proprio o di terzi”, quindi in vincolo rimane per la classificazione dell’attività e non per la tipologia effettiva di lavoro svolto!! Burocrazia o prevenzione sanitaria?
Salve, a me sembra che in queste conversazioni ci sia un gran pizzico di imprenditoria di alto livello che vuol spingere a tutti i costi la produzione e smercio di mobili,solo per guadagno e non si tenga conto veramente a chi sta in fondo alla filiera(parlo dei piccoli e medi negozi ) che sono a diretto contatto col cliente finale. Quindi io come montatore e coniuge del titolare, ad oggi non vedo garanzie certe per lo svolgimento in sicurezza per i dipendenti. Ci sono responsabilità verso dipendenti e clienti ed è un attimo, come negozio, perdere fiducia e clienti se qualcosa va storto. Come si dice oltre il danno la beffa…..!!
Certo, meglio lasciare il cliente accampato in una casa non ammobiliata… immagini se avessero seguito il suo ragionamento anche i cassieri del supermercato, i magazzinieri, i medici, gli infermieri, i farmacisti ecc.
Le condizioni ci sono per agire in sicurezza, almeno nei casi più critici (es. case vuote).
E’ così che state perdendo fiducia e clienti.
Saluti.
Se dovessi consegnare in una casa vuota potrei essere d’accordo ma sappiamo tutti che non è cosi,poi il problema si presenta con i DPI,è tecnicamente impossibile prendere i pacchi,fare le scale ecc….con mascherina che non ti fa respirare,guanti in lattice che si rompono e così via….. non consegnamo pacchetti come i corrieri ma colli che molte volte devono essere movimentati in due o più……poi noi di solito andiamo in tre persone ,come facciamo?tre auto?uguale trovare tre parcheggi e se tutti facciamo così quante auto ci sarebbero……nel furgone in teoria non ci potremmo stare…..sono tutti problemi che si creano e bisogna cercare di risolverli prima che si crei il caos…
Caro luca le ripeto che questo problema si porrà anche il 18, e si pone per tante altre attività che stanno riaprendo. Quindi da oggi in poi non si acquisteranno più mobili??? Ci sono famiglie in grave difficoltà economica e abitativa cosa facciamo li lasciamo così perchè i montatori non possono operare con i dpi?
Il problema si porra’ sempre ed io sono ben contento di ricominciare come altri miei colleghi ,aspettare fino al18 significa vedere come evolve il contagio e poter regolarsi di conseguenza…..ad oggi per me ancora è troppo presto….poi un conto è venderli i mobili,un conto è consegnarli…..a meno che non si fa come ikea e il cliente se li monta da solo…
Signor Fernando, mi perdoni ma vorrei allora farle un piccolo paragone (ci tengo a sottolineare di non voler assolutamente accendere polemiche, ma solo un pacato confronto di idee tra cliente e fornitore del servizio)
In data 21 Febbraio (contrariamente a quanto letto e sentito dire) una ditta di traslochi ha impiegato più di 4 ore per: smontare il mobilio della vecchia abitazione, caricarlo per essere buttato, imballare beni personali e trasportarli presso la nuova abitazione
In data 3 aprile, è venuto presso la mia nuova abitazione il tecnico Telecom per l’installazione della fibra ottica. Questo procedimento prevede, ovviamente, un ingresso in casa del tecnico e la sua permanenza sino a fine attività (durata circa 30 minuti)
In data 1 aprile, sempre presso la mia nuova abitazione, è venuto l’idraulico per la sostituzione dei sanitari. Lavoro che ha cubato circa 2 ore
Quello che noi clienti capiamo e rispettiamo è certamente la salvaguardia della salute di tutti compresi voi trasportatori/montatori. Quello che tendiamo forse a capire meno è quale differenza ci sia, a livello di importanza, tra un trasloco, l’installazione di una linea internet, la sostituzione di due sanitari ed il montaggio di una cucina considerata ( a mio parere) bene primario (senza il quale, oltretutto, non viene neanche concessa la residenza)
Pensi che noi stiamo attendendo anche un armadio per la camera matrimoniale ma le assicuro che non rientra nelle priorità e, dato che credo non sia stato nemmeno prodotto al momento, per quanto mi riguarda possono consegnarlo anche il 30 Febbraio del 2000 e mai (tenere 4 vestiti dentro gli scatoloni non mi pesa poi così tanto). Ma la cucina, signor Fernando, concorderà con me che è un bene di primissima necessità? Gestire i pasti giornalieri per due adulti ed una bimba di 3 anni, con un forno malandato ed una piastra elettrica non è proprio il massimo, e sono certo che concorderà con me.
Ovvio che a questo punto, in termini di modalità lavorative, per voi faccia poca differenza dover montare un armadio o una cucina (al di la del tempo impiegato e di altre eventuali difficoltà); per noi clienti, invece, la differenza c’è eccome
Mi permetto di aggiungere anche un’altra cosa (che forse ho già evidenziato nel mio precedente commento): la chiusura del 12 di Marzo è stata sacrosanta, non lo nego. Meno “sensibile” è stato il fatto di lasciare con l’amaro in bocca clienti che avrebbero dovuto ricevere la merce il 13 di marzo e sono stati avvisati il giorno prima. Che differenza avrebbe potuto fare un giorno in più? Non si sarebbero potute garantire le consegne degli ultimi giorni lavorativi della settimana? La stessa settimana, di lunedì, i montatori della stessa azienda sono venuti a montare l’arredamento del bagno: non c’era forse pericolo anche 3 giorni prima?
Ribadisco che questa mia risposta è da considerarsi solo per uno scambio di idee, e non vuole colpevolizzare nessuno. Ne lei, ne la categoria
Caro Fernando l’imprenditoria di alto livello, purtroppo non so proprio cosa sia, noi siamo un’impresa famigliare (zio e nipote) e siamo impediti dall’andare a consegnare mobili in giacenza che alcuni clienti ci chiedono… Poi a seguito del DPCM 26 aprile se voglio consegnare posso usufruire di montatori esterni che dal 4 maggio sono autorizzati, sottocodice Ateco del 43) mentre il dovrei attendere il 18 (codice Ateco 475910 vendita al dettaglio di mobili). Quindi? C’è buon senso in tutto questo? Mi sembra proprio che regni paura e gran confusione.
Io ho acquistato l’arredamento completo per la casa nuova, acquistata a metà marzo. La consegna era prevista per il 19.03, più volte spostata. Vorrei far presente che disdetta di un contratto d’affitto o il suo prolungamento non è una cosa che si fa a proprio piacimento. Un contratto regolare di solito prevede 6 mesi di preavviso, infatti dopo il preavviso comunicato al proprietario ho dovuto lasciare a casa anche perché sono arrivati i nuovi inquilini.
Adesso da più di un mese vivo una situazione assurda – sono in una casa completamente vuota, avendo sinora i mobili di proprietà. Non ho i beni di prima necessità come una cucina o un bagno. Ho provato più volte e in tutti modi a comunicare con l’azienda – ma senza nessun risultato. Unica cosa che sento, nonostante la situazione molto particolare – è che ‘non dipende da noi’. Ho contattato diverse istituzioni – presidente della Regione, Prefettura – che mi hanno confermato il fatto che la consegna fosse autorizzata – soprattutto nelle situazioni così particolari. Anche perché stando da sola nella Regione dove attualmente vivo (senza parenti) non posso essere ospitata da nessuno. Dobbiamo stare tutti rigorosamente a casa – ma come faccio io a stare a casa? Senza i beni di prima necessità?
Il mio avvocato ha inviato la diffida – e non è mai stato risposto. Il prefetto mi ha inviato il modulo da compilare nel caso l’azienda avesse dei dubbi a riguardo della consegna – NULLA! Premetto che la mia casa è nuova e si può effettuare il montaggio in assoluta sicurezza, perché ho anche dichiarato che posso uscire per il tempo necessario per il montaggio. Anzi, ho anche scritto che posso rinunciare al montaggio e trasporto e ci penso io a ritirare la merce dal magazzino – nulla, neanche così. Ditemi se questo è il modo lecito di agire? Perché mi aspettano minimo altri 20 giorni così!
Dimenticavo… Sono anche senza una residenza in questo momento, poiché mi è stata negata per ovvi motivi – non esistono condizioni per poterci vivere. Io purtroppo lo devo fare.
Cara Agnese anch’io mi trovo nella tua stessa analoga situazione. e al caro Luca vorrei dire….mio marito lavora in una industria alimentare e lui i e suoi colleghi nonostante la paura di potersi contagiare e contagiare anche tutta la famiglia, non hanno mai preso permessi o ferie per sottrarsi al loro lavoro ad una ricompensa a dir poco ridicola di 100 euro in più al mese. e questo caro Luca per consentire a te e agli altri italiani di avere a disposizione le derrate alimentari per il vostro sostentamento. noi avremmo dovuto ricevere la cucina il 13 marzo e due giorni dopo ci saremmo dovuto trasferire a casa nostra. la cucina vedo è un bene essenziale e anche a me in prefettura hanno detto che è possibile la consegna e il montaggio. se la cosa è fattibile cercate di venire incontro ai vostri clienti che tra l’altro si sono trovati ad effettuare un bel esborso economico in piena crisi economica e con tutti gli effetti che ne derivano. mi auguro che attraverso federmobili si riesca a sbloccare subito questa situazione.
Caro luca allora bisogna anche aspettare a riaprire le fabbriche perchè come vedrai nel protocollo inail queste hanno richio medio alto a differenza delle attività di montaggio. Sicuramente non è facile riprendere le attività in questo momento ma bisogna farlo in primis perchè alcune tipologie di mobilia sono necessarie e pagate con largo anticipo e poi la mancata consegna metterebbe sul lastrico i mobilieri e molte famiglie senza lavoro e costrette a pagare affitti.
Ok auguro a tutti gli intellettuali del settore, di non correre troppo con la fantasia,voglio solo ricordare in parole povere che la salute vale più di qualsia altra cosa e credetemi ne so qualcosa.Quindi spero si possa trovare un modo per procedere in sicurezza.Ricordo in oltre che la vita è una sola ed è reale, non è un video gioco e scrivanie.SALUTI E BUONA SALUTE A TUTTI.
Bisogna Urlare
Tutte le attività possono riaprire
Per Appuntamenti
Con un cliente x volta
Con tutte le sicurezze anti Covid
È pazzesco
Buon giorno Presidente aprire i negozi d’arredamento non procurano nessun disagio alla salute visto che tanti vanno per appuntamento e al massimo 2 persone. come mai il nostro settore e’ cosi’ al governo nascosto. paghiamo tasse utili a roma .
Cordiali Saluti
AGENZIA MASSIMO BRUNELLI
Scusa Presidente Muro , una riflessione la dobbiamo fare: dopo la crisi del 2008 ci fu una decimazione delle attività di distribuzione dei mobili e Produttori,
siamo l’unica categoria che in questa fase dopo corona Virus ci aggrappiamo a credere che le attività riguardanti la Distribuzione dei mobili in una situazione peggio di quella del 2008 con tutte le spese di gestione sulle spalle mancati guadagni affitti alti ecc…avremo la forza di rimanere aperti? ragazzi dobbiamo parlarne intromettetevi rivolgete domande anche al nostro Presidente. .
Ersilio Teifreto fondatore di un noto marchio di Camere per ragazzi.
Medesimo articolo ho Corretto il nome del Presidente
Scusa Presidente Mauro , una riflessione la dobbiamo fare: dopo la crisi del 2008 ci fu una decimazione delle attività di distribuzione di mobili e Produttori,
siamo l’unica categoria che in questa fase dopo corona Virus ci aggrappiamo a credere che le attività riguardanti la Distribuzione di mobili in una situazione peggio di quella del 2008 con tutte le spese di gestione sulle spalle mancati guadagni affitti alti ecc…avremo la forza di rimanere aperti? ragazzi dobbiamo parlarne intromettetevi rivolgete domande anche al nostro Presidente. .
Ersilio Teifreto fondatore di un noto marchio di Camere per ragazzi.