La nostra proposta di un Protocollo per la ripresa delle attività dei negozi di arredamento
Non possiamo pensare che protocolli per riprendere l’attività di Montaggio a casa dei clienti possano essere suggerite da chi non conosce le logiche del settore.
Per questo abbiamo scritto e inviato a Confcommercio, FederlegnoArredo e alle Istituzioni competenti la nostra proposta per poter ricominciare, anche parzialmente, con l’operatività dei negozi di arredamento.
Precisiamo che è una proposta, in attesa di conferme sulle tempistiche e sulle modalità di apertura anche per i negozi di arredamento.
Proposta di Protocollo per la ripresa dell’attività dei negozi di arredamento
In previsione della tanto attesa partenza della cosiddetta fase 2 di gestione dell’emergenza Covid-19 il settore non può farsi trovare impreparato.
Consapevoli che la ripresa delle attività non potrà che essere graduale, i negozi di arredamento hanno l’esigenza, anche per rispondere alle numerose richieste dei clienti, di riprendere almeno l’attività di consegna e montaggio dei mobili.
Proponiamo e suggeriamo una serie di “buone pratiche” che potrebbero essere messe in atto per consentire lo svolgimento dell’attività, riteniamo, con una buona dose di sicurezza e il contenimento di eventuali rischi.
Per quanto riguarda lo scarico della merce dal mezzo del fornitore al magazzino del distributore:
- L’addetto al mezzo del fornitore e l’addetto/gli addetti allo scarico saranno dotati di mascherina e guanti protettivi;
- Nel limite delle possibilità, l’addetto al mezzo e l’addetto/gli addetti allo scarico e immagazzinamento cercheranno di mantenere la distanza di un metro uno dall’altro, salvo il caso in cui ciò non fosse possibile per la movimentazione di manufatti troppo pesanti e poco maneggevoli.
Per quanto riguarda il comportamento a casa del cliente:
- Entrare nell’abitazione del cliente munito di mascherina, sovra scarpe monouso (tipo quelle utilizzate in alcuni studi medici) e guanti protettivi;
- Mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro dal cliente ed evitare qualsiasi contatto con il cliente stesso;
- Fornire documentazione comprovante che non si hanno alterazioni febbrili (effettuando la misurazione prima della partenza dal magazzino);
- Provvedere, a fine lavoro, alla pulitura con disinfettante delle superfici dei mobili montati.
Per quanto riguarda il personale addetto al servizio:
- Deve essere data la possibilità di viaggiare sullo stesso mezzo a più persone;
- Deve essere concesso che gli addetti possano lavorare insieme e senza necessariamente rispettare la distanza di un metro tra loro;
- Deve essere concesso, non in presenza del cliente, di poter levare la mascherina durante gli sforzi fisici necessari per compiere il lavoro.
Segnaliamo che anche il lavoro d’ufficio (amministrazione, emissione fatture, stampa documenti di trasporto, ecc.), limitatamente alle funzioni non gestibili da remoto, può essere svolto presso i punti vendita rispettando le distanze prescritte e dotandosi degli strumenti previsti dalle norme e dalle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie per limitare il contagio.
Oltre a quanto esposto, sottolineiamo che anche per ciò che riguarda la riapertura al pubblico, gli spazi di vendita del nostro settore presentano normalmente caratteristiche strutturali tali da poter garantire l’osservanza di tutte le norme attualmente previste per il contenimento del contagio, da parte delle attività che non hanno subito sospensioni e chiusure.
Milano, 10 aprile 2020
Il Presidente
Mauro Mamoli
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14 Comments
Mi sembra tutto ben congeniato e studiato. Ritengo che si debba partire quanto prima dalle consegne delle merci che si trova ormai in deposito nei nostri magazzini da mesi e sopratutto soddisfare la necessità di molti clienti di avere il materiale ordinato nelle proprie abitazioni.
Ma lei ha mai fatto il montatore ? Ha idea di cosa vuol dire ? …mascherine …guanti protettivi ? … ma avete idea ? Sono nel settore da 30 anni …falegname…montatore …ha mai portato frigoriferi …ho basi cestoni…x le scale …?…usato gli attrezzi con guanti in lattice….togliere pellicole protettive….ecc..ecc..ecc…e dice ben congenito….si…x chi non lo deve fare…..come sempre succede…chi propone …non ha mai fatto ..la proposta la faccio io…..il cliente..deve uscire…e la temperatura…la deve provare pure lui…credo….pke non è che chi lavora e appestato….e il cliente é sano pke paga il servizio ..punto primo….consegna con autoscala….non si possono fare piani su piani con mascherine . ..e tantomeno usando guanti in lattice……..e non si incrociano persone ne x le scale ne in ascensore… .il cliente può concordare con i montatori il momento in cui vuole ispezionare i lavori …..
Speriamo ho pagato tutti i mobili il 13 marzo dovevano consegnare il tutto il 17 marzo e poi hanno chiuso tutto sono in casa di alcuni parenti perché ho dovuto lasciare il vecchio appuntamento e non riusciamo a trasferirci a casa nuova xche non riescono a montarmi i mobili
Come comportarsi, nella visita, presso l abitazione del cliente, per il rilievo delle misure necessarie per ordinativo dei mobili?
Speriamo ho pagato tutti i mobili il 13 marzo dovevano consegnare il tutto il 17 marzo e poi hanno chiuso tutto sono in casa di alcuni parenti perché ho dovuto lasciare il vecchio appartamento e non riusciamo a trasferirci a casa nuova xche’ non riescono a montarmi i mobili
ci siamo domandati perché i mobili non rientrano nei beni di prima necessità, i ns clienti chiamano per avere gli arredi ordinati per la nuova casa, devono chiedere ospitalità a parenti o andare in hotel.
La nostra domanda inoltre è come comportarci nel momento del sopralluogo in casa del cliente, facciamo riferimento alle consegne ovvero, misurazione temperatura, mascherina, guanti, copri scarpe e distanza dal cliente??
grazie
Per quanto riguarda il comportamento a casa del cliente ed in particolare per
sovra scarpe monouso (tipo quelle utilizzate in alcuni studi medici) trovo la prescrizione al limite della possibilità di attuarla
in quanto, nella maggior parte dei casi, l’accesso nell’abitazione del cliente non è inscrivibile in una entrata e una uscita
ma, bensì, nella fase iniziale del trasporto della merce che consta magari di 50 colli, di varie entrate e uscite, diversamente vorrebbe significare fermarsi sull’uscio e togliere e mettere, con un collo in mano, il sovrascarpe.
concordo. Si può facilmente sostituire con la sanificazione del locale.
Un altro punto che non condivido è nella stesura è la possibilità di togliere la mascherina che personalmente non inserirei, premetto che tra le mie mansioni rientra la posa in opera, ma se si vuole bisognerebbe specificare che l’operatore deve trovarsi da solo e nel caso sia presente un’altra persona si debba tenere la distanza di un metro. Comunque come non è previsto di non indossare i dispositivi di protezione personali nelle giornate afose lo stesso deve valere per la mascherina che è insieme alla disinfettazione delle mani la migliore protezione che abbiamo.
Nella proposta delle regole di comportamento in occasione della consegna e montaggio toglierei assolutamente i copri scarpe che non permetterebbero agli operai di lavorare in sicurezza e la pulizia dei mobili montati assolutamente a carico del cliente se lo riterrà opportuno. Arringerei invece obbligo di una autocertificazioni da parte dei clienti sulla salute di tutto il nucleo famigliare, l’obbligo delle mascherine e l’invito a mantenere le distanze
Per le consegne concordo sui sovra scarpe che trovo difficili da gestire per dei montatori che debbono consegnare sia per le cucine come per le camere e camerette un numero elevato di colli spesso molto pesanti con tanti viaggi dal furgone alla casa o azienda di consegna. I clienti manterranno la distanza prevista e provvederanno alla sanificazione dei locali (non siamo operatori sanitari).La gestione dei clienti per il nostro settore è assolutamente fattibile in quanto oltre al basso numero di
clienti giornalieri lo spazio a disposizione è mediamente molto alto ed è vero che se si ritiene la cucina o i bagni o le camere
generi di prima necessità come la prima casa non capiamo come non siamo inseriti nei codici ateco che possono rimanere aperti, evidentemente il nostro peso politico è basso…. abbiamo numerosi clienti che hanno acquistato casa che non possono trasferirsi
per la mancata consegna e altri che hanno restaurato e abitano in situazioni precarie dai genitori….
Secondo il mio punto di vista è da prendere in considerazione l’immediata consegna e contestuale montaggio di mobili presso abitazioni acquistate nuove o disabitate da periodi che vanno ben altre prima che scoppiasse l’epidemia Covid-19 poiché il rischio da parte del personale addetto al montaggio di contrarre il virus è pari a zero, ma soprattutto perché i nuovi abitanti sono per lo più famiglie che hanno acquistato la loro prima casa e quindi possono essere considerati dei veri e propri disagiati che hanno un bisogno urgente di sistemazione. Ovviamente si deve comprovare l’effettiva disabitazione dell’immobile (esempio: ultima disattivazione delle utenze). Questo renderebbe possibile uno snellimento immediato della merce già in giacenza nei magazzini senza mettere a rischio la salute degli operatori.
Mi sarei dovuto trasferire all’inizio di aprile da una casa in fitto arredata ad una in cui abbiamo deciso di acquistare tutto l’arredamento. La consegna era prevista per il 3 di aprile, contratto stipulato il 22 di febbraio. Ora pago 2 affitti 2 bollette energetiche, insomma tutto doppio…… sono alla frutta
Salve, astavo aspettavo la consegna e il montaggio io 20 marzo, ma ovviamente non e avvenuto. Adesso pago l’affitto a due appartamenti con conseguente danno economico di grande rilievo.. sono in seria difficoltá… E ovviamente devo pure ringraziare il propietario del vecchio appartamento che non ci ha messo alla porta… Con una bimba piccola sarebbe stato un problema.
Anche io condivido pienamente la problematica dei presidi per le calzature…impossibile toglierli e rimetterli ogni volta che si stanno consegnando colli all’interno dell’appartamento. Bisognerebbe inviare un documento al cliente prima della consegna con tutte le indicazioni del suo comportamento e di quello dei nostri tecnici. Il montaggio va fatto con al massimo una persona in casa ( quindi non tutta la famigliola). Il cliente deve far trovare gli ambienti aperti e areati , e deve impegnarsi a rispettare la distanza di sicurezza dagli operatori, in questa autocertificazione inoltre , si prende la responsabilità di sottoscrivere che non è stato contagiato dal covid , come gli altri membri della famiglia. Se si deve effettuare inoltre anche il servizio di smaltimento dei vecchi arredi ( come spesso ci capita), questi devono essere sanificati a cura del cliente , oppure potrebbe essere un servizio che facciamo noi a discrezione , ma va pagato.