La proposta di Federmobili per la “Fase 2”
Protocollo per la ripresa dell’attività dei negozi di arredamento
In previsione della tanto attesa partenza della cosiddetta Fase 2 di gestione dell’emergenza Covid-19 il settore non può farsi trovare impreparato.
Consapevoli che la ripresa delle attività non potrà che essere graduale, i negozi di arredamento hanno l’esigenza, anche per rispondere alle numerose richieste dei clienti, di riprendere almeno l’attività di consegna e montaggio dei mobili.
Proponiamo e suggeriamo una serie di “buone pratiche” che potrebbero essere messe in atto per consentire lo svolgimento dell’attività, riteniamo, con una buona dose di sicurezza e il contenimento di eventuali rischi.
Per quanto riguarda lo scarico della merce dal mezzo del fornitore al magazzino del distributore:
- L’addetto al mezzo del fornitore e l’addetto/gli addetti allo scarico saranno dotati di mascherina e guanti protettivi;
- Nel limite delle possibilità, l’addetto al mezzo e l’addetto/gli addetti allo scarico e immagazzinamento cercheranno di mantenere la distanza di un metro uno dall’altro, salvo il caso in cui ciò non fosse possibile per la movimentazione di manufatti troppo pesanti e poco maneggevoli.
Per quanto riguarda il comportamento a casa del cliente:
- Entrare nell’abitazione del cliente munito di mascherina, guanti protettivi e gel igiennizzante per le mani (eventualmente possono essere date in dotazione sovrascarpe monouso usate per le piscine);
- Mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro dal cliente ed evitare qualsiasi contatto con il cliente stesso;
- Fornire autocertificazione attestante l’assenza di alterazioni febbrili prima della partenza dal magazzino.
Per quanto riguarda il personale addetto al servizio:
- Deve essere data la possibilità di viaggiare sullo stesso mezzo a più persone purché dotate di mascherina, e gel igienizzante per le mani;
- Deve essere concesso che gli addetti possano lavorare insieme e senza necessariamente rispettare la distanza di un metro tra loro purche’ dotati di mascherina;
- Deve essere concesso di poter abbassare la mascherina e usare la sola protezione facciale durante gli sforzi fisici necessari per compiere il lavoro.
Più in generale, facciamo presente che i negozi da noi rappresentati (negozi indipendenti di arredamento, anche detti negozi tradizionali) sono in grado di rispettare il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 tra il Governo e le parti sociali; il Protocollo integrativo sottoscritto da Confcommercio e dalle OOSS del Terziario il 26 marzo 2020 e le misure di sicurezza sanitaria previste dal DPCM 10 aprile 2020.
Segnaliamo, in particolare, che anche il lavoro d’ufficio (amministrazione, emissione fatture, stampa documenti di trasporto, ecc.), limitatamente alle funzioni non gestibili da remoto, può essere svolto presso i punti vendita rispettando le distanze prescritte e dotandosi degli strumenti previsti dalle norme e dalle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie per prevenire e limitare il contagio.
Sottolineiamo, inoltre, che anche per ciò che riguarda la riapertura al pubblico, gli spazi di vendita del nostro settore presentano normalmente caratteristiche strutturali tali da poter garantire l’osservanza di tutte le norme attualmente previste per il contenimento del contagio, da parte delle attività che non hanno subito sospensioni e chiusure.
Per di più, l’attività al pubblico dei nostri esercizi commerciali può essere organizzata anche su appuntamento, in modo da limitare e regolamentare al meglio il numero delle persone presenti in negozio.
Il Presidente
Mauro Mamoli
9 Comments
Buongiorno, chiedo cortesemente se è necessario mettere pannelli in plexiglass o vetro che sia sulle scrivanie.
Grazie
Ho il mio negozio in affitto -commerciale- , ma non fa parte della categoria(negozi e botteghe) per cui è previsto il recupero del 60%, cosa si puo’ fare,. e per l’affitto del magazzino?
Prima dell apertura, sono obbligato a sanificare il locale
Nel protocollo mi preoccuperei di indicare anche le regole di comportamento dei cliente non tanto presso i negozi ma a casa loro, minimo devono presentare un autocertificazione sulla loro salute in occasione della consegna, perché come è giusto lo debbano fare gli addetti al montaggio lo stesso devono fare i clienti
Non è semplice consegnare mobili in sicurezza,anche se dotati di misure di protezione. Le consegne di mobili non si possono uguagliare ad una consegna a domicilio come; sacchetto della spesa,pizza da asporto,ecc…. che si lascia sulla porta ed arrivederci.IL problema è che per consegnare una cucina,una camera, un soggiorno,un bagno e altro,i montatori sono costretti ad entrare fisicamente in casa del cliente svolgendo un lavoro che va minimo dalle 4 alle 8 ore,chiusi in stanze per lo piu di pochi metri quadri,poi chi lavora nel settore sa benissimo che lavorare con i guanti è praticamente impossibile.ci sono movimenti che che con i guanti non si possono fare ,quindi bisogna levarseli, cosi facendo si va a toccare superfici. Praticamente il giorno dopo un’altra consegna altro cliente e cosi via, alla fine potremmo fare il lavoro che fanno le api gli impollinatori ed è un rischio da non sottovalutare. Speriamo che vada tutto bene. grazie per la attenzione a presto.
Concordo pienamente poi con autocertificazione non ci si fa nulla ne da parte ns ne da parte del cliente…..uno ci può scrivere quello che gli pare….per me servirebbe proprio il tampone da ambedue le parti…
Buongiorno io ho tre bambini tra cui una neonata sono senza cucina da tre mesi volevo sapere se il mobilificio può provvedere a portarmela perché la cucina è un bene primario vi prego rispondetemi io abito a Casalnuovo di Napoli
Federmobili pensasse alla salute dei montatori che vanno nelle case e obbligassero hai clienti di sanificare i locali da arredare e le stanze vicine ad essi ,mettesero pure delle regole in cui il cliente non sia nella stanza da arredare…. solo in questo modo si potrà evitare contagi futuri tra addeti al montaggio e clienti o viceversa
vincenzo, addetto del settore da tanti anni, concordo con diversi pensieri che hò letto sicuramente chiedere al cliente di non stare con gli addetti nella stessa stanza sarebbe una gran cosa ma credo di difficile attuazzione