Le proposte di Confcommercio in merito al Decreto “Cura Italia”
Confcommercio ha presentato alla Commissione Bilancio del Senato una memoria in merito ai contenuti del decreto “Cura Italia” avanzando una serie di richieste per rafforzare ed ampliare i primi interventi a sostegno delle imprese e dei lavoratori previsti dal decreto.
Come ha dichiarato il Presidente Sangalli, serve con urgenza fare di più almeno su tre fronti:
- Di più a sostegno della liquidità delle imprese: tanto in termini di “moratoria fiscale” e di ristoro di cadute di fatturato e di danni, quanto in termini di impulso all’erogazione del credito e di riconoscimento, sul piano delle relazioni commerciali e dei rapporti contrattuali, delle conseguenze dell’epidemia COVID-19 come “causa di forza maggiore”.
- Di più sul terreno sociale e della difesa del lavoro dipendente e del lavoro autonomo: rafforzando stanziamenti e snellezza procedurale per la migliore efficacia tanto degli interventi in materia di universalizzazione delle prestazioni degli strumenti di Cassa integrazione e del Fondo di integrazione salariale, quanto delle indennità dedicate al mondo del lavoro autonomo e dei professionisti.
- Di più per preparare una difficile ripartenza: semplificando regole, innovando politiche, mobilitando risorse a sostegno di buoni investimenti pubblici e di mirati impulsi alla domanda.
Tra le richieste contenute nella Memoria ci sono quelle in materia di:
- “moratoria fiscale” rafforzata ed allargata al sistema dei tributi locali ed alla TARI;
- sospensione degli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale;
- credito d’imposta rafforzato e allargato sulle locazioni commerciali e sui contratti d’affitto d’azienda e misure di tassazione agevolata;
- accelerazione dei rimborsi dei crediti fiscali;
- rinvio della lotteria degli scontrini;
- moratoria utenze;
- rafforzamento del riconoscimento giuridico dell’impatto dell’epidemia come “causa di forza maggiore”;
- prolungamento e potenziamento della moratoria in materia di mutui e prestiti bancari;
- linee di credito assistite da garanzia rafforzata per prestiti finalizzati al finanziamento scorte e al pagamento dei fornitori;
- sostenere le imprese con un’immediata iniezione di liquidità, attraverso contributi a fondo perduto a copertura delle spese di fuzionamento, cercando così di mantenere in equilibro i bilanci;
- congelamento della valutazione del merito di credito delle imprese al momento immediatamente precedente l’inizio dell’emergenza;
- semplificazione dell’accesso e dell’attivazione degli strumenti della Cassa integrazione in deroga e del Fondo di integrazione salariale;
- rafforzamento delle indennità per lavoratori autonomi e professionisti;
- indennizzi per danni indiretti;
- proroga dei termini per il superammortamento per veicoli strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa.
La richiesta di un’azione tempestiva e determinata trova conferma – si precisa nella Memoria – in quanto sottolineato nel recentissimo intervento di Mario Draghi: ”I costi dell’esitazione potrebbero essere irreversibili”.
Proposta, conclude il Presidente Sangalli, che tutte le associazioni aderenti al sistema confederale possono contribuire ad arricchire con le proprie osservazioni e che “….anche oltre la “tappa” del decreto “cura Italia”, già guarda all’ulteriore provvedimento previsto per il mese di aprile“.
3 Comments
Sottolineo ciò che ha dichiarato Draghi…ineccepibile!
Buonasera
In questo decreto “CURA ITALIA” voi di federmobili siete stati bravi a curare i vostri interessi ,ma gli interessi dei clienti chi li cura.
Io e la mia famiglia già da un mese siamo in attesa della cucina che subisce ritardi su ritardi nella consegna ,non posso ne cucinare ne conservare cibo per me e la mia famiglia in quarantena dal 12 di marzo .purtroppo devo uscire due volte al giorno per procurarmi generi alimentari.
Spero che nel prossimo decreto troverete la decenza di occuparvi delle esigenze dei clienti visto che i mobili quando vengono ordinati sono già pagati grazie alle finanziarie a cui ci indirizzate voi mobilieri.
Gentile Signora Medori,
ci rincresce per la situazione nella quale è costretta a vivere, ma Federmobili non scrive i Decreti, questi ultimi vengono scritti, soprattutto in periodo di emergenza, dalla Presidenza del Consiglio senza che nessuno possa intervenire per modificarli non essendoci dibatto parlamentare. Detto questo, sostenere che nel Cura Italia siano difesi gli interessi della categoria che rappresentiamo – quando i negozi sono stati, giustamente, invitati (costretti) a sospendere l’attività, non possono vendere, sono limitati (quando non impossibilitati) nell’effettuare le consegne/montaggi e non hanno, di conseguenza, entrate economiche – mi sembra una considerazione un po’ fuori luogo.
Le “cause di forza maggiore” provocano fastidiosi ed insopportabili disagi ma sono imprevedibili e in questo caso, essendo in gioco la salute della popolazione, non possono essere messe in secondo piano.