Pubblicato il DECRETO RISTORI BIS: anche i negozi di mobili hanno diritto al ristoro
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 novembre 2020 il decreto Ristori bis (D.L. n. 149/2020). Approvato a pochi giorni di distanza dal decreto Ristori (D.L. n. 137/2020), introduce ulteriori misure a sostegno dei settori più direttamente interessati dalle misure restrittive, adottate con i DPCM del 24 ottobre 2020 e del 3 novembre 2020, per la tutela della salute in connessione all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tra le misure introdotte dal nuovo Decreto di particolare interesse per i negozi di arredamento segnaliamo, innanzitutto, il nuovo contributo a fondo perduto istituito dall’art. 2 a favore degli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte con il DPCM del 3 novembre 2020.
In particolare, l’indennizzo è riconosciuto ai soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e che svolgono, come attività prevalente, una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 2 e hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree del territorio nazionale, caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (zone rosse). Tra le attività ricomprese nell’Allegato 2, rientra il codice Ateco 47.59.10 Commercio al dettaglio di mobili per la casa.
Nella determinazione del contributo restano confermate le disposizioni di cui ai commi da 3 a 11 dell’art. 1 del D.L. n. 137/2020:
– l’indennizzo spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 è inferiore ai due terzi di quello realizzato nello stesso mese dell’anno precedente (occorre far riferimento alla data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni o prestazione di servizi) ovvero, per chi ha attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2019, anche in assenza di tale condizione;
– per i soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dall’art. 25 del decreto Rilancio (DL 34/20 convertito in L 77/20), il contributo sarà corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo, mentre per i soggetti che non avevano percepito il precedente contributo, l’indennizzo sarà riconosciuto previa presentazione di apposita istanza all’Agenzia delle Entrate;
– l’importo del contributo non sarà superiore a 150.000 euro.
Il valore del contributo è calcolato in relazione alle percentuali riportate nell’Allegato 2 al Decreto, pari al 200% per tutti i codici ateco ivi previsti.
A titolo di esempio:
un negozio di arredamento, che avesse già ricevuto un contributo a fondo perduto di 10.000 euro con il Decreto Rilancio, riceverà automaticamente un accredito diretto sul conto corrente bancario o postale di 20.000 euro.
Qualora invece non avesse già fruito del precedente contributo avrà diritto a ricevere, previa domanda all’Agenzia delle Entrate esclusivamente mediante la procedura web e l’apposito modello (inserire link a https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/provvedimento-10-giugno-2020), un contributo pari alla differenza tra il fatturato e i corrispettivi di aprile 2020 e quelli di aprile 2019, moltiplicata prima per le percentuali dimensionali (20% in caso di ricavi o compensi 2019 fino a € 400.000; 15% se superiori a € 400.000 e fino a € 1.000.000; 10% se superiori a € 1.000.000) e poi per la percentuale settoriale indicata nell’allegato 2 (200%).
Tra i nuovi codici Ateco inseriti nell’Allegato 2 segnaliamo:
- 47.51.10 Commercio al dettaglio di tessuti per l’abbigliamento, l’arredamento e di biancheria per la casa
- 47.53.11 Commercio al dettaglio di tende e tendine
- 47.53.12 Commercio al dettaglio di tappeti
- 47.59.10 Commercio al dettaglio di mobili per la casa
- 47.78.10 Commercio al dettaglio di mobili per ufficio
- 47.78.32 Commercio al dettaglio di oggetti d’artigianato
- 47.79.20 Commercio al dettaglio di mobili usati e oggetti di antiquariato
- 47.89.05 Commercio al dettaglio ambulante di arredamenti per giardino; mobili; tappeti e stuoie; articoli casalinghi; elettrodomestici; materiale elettrico
Facciamo infine un accenno alle altre misure previste dal Decreto che possono essere di interesse per i negozi di mobili e arredamento.
SOSPENSIONE DEI VERSAMENTI IVA – Sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti Iva per il mese di novembre per i soggetti che esercitano attività economiche sospese dal nuovo Dpcm e per chi dovrà chiudere nelle zone rosse.
CANCELLAZIONE DELLA SECONDA RATA DELL’IMU – Cancellazione della seconda rata dell’Imu per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo Dpcm, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
SOSPENSIONE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI – Sospesi i contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre per le attività previste dal decreto legge Ristori che operano nelle zone gialle. Per quelle delle zone arancioni e rosse la sospensione è riconosciuta per i mesi di novembre e dicembre.
RINVIO SECONDO ACCONTO IRES E IRAP – Proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda o unica rata dell’acconto di Ires e Irap per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto.
ISTITUZIONE DI UN FONDO PER NUOVI CONTRIBUTI – Viene istituito un fondo per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, per erogare futuri contributi in modo automatico.
CONTRIBUTI PER ATTIVITÀ NEI CENTRI COMMERCIALI – È prevista la costituzione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari.
CREDITO D’IMPOSTA SUGLI AFFITTI COMMERCIALI – Per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dell’ultimo Dpcm viene esteso quanto previsto dal primo decreto Ristori, prevedendo un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Decreto Ristori – Dossier del 30 ottobre 2020
- Proroga della cassa integrazione
- Indennità per i lavoratori stagionali, sport e spettacolo
- Reddito di emergenza
5 Comments
Salve e complimenti per la completezza delle informazioni che da sempre vi contraddistingue. Avrei una domanda, la mia azienda rientra nel campo di applicazione dell’articolo 2 del decreto ristori BIS avendo codice ATECO 47.59.1 ed avendo subito un calo di fatturato superiore al 33% in aprile 2019 rispetto ad aprile 2020, ma non sono sicuro: la mia azienda ha 5 negozi, 3 in veneto (più la sede legale) e 2 in lombardia, nella legge c’è scritto che ha diritto al ristoro le attività che “hanno il domicilio fiscale o la sede operativa” nelle “famose” zone rosse, ad oggi le 2 sedi della lombardia sono chiuse per effetto del DPCM, mentre quelle in veneto sono aperte. Avere qualche punto vendita fermo per il DPCM basta a farmi ottenere il diritto al ristoro?
Scusate ma io sono stata assunta 8 ottobre 2020 un contratto con scadenza il 31 marzo. NON HO DIRITTO ALLA CASSA INTEGRAZIONE? Perché? Come e possibile
Ad oggi 21/11 nessun accredito ristori bis per fortuna dovevano essere accreditati subito sul conto
Scusate il mio codice ateco non è inserito nella elenco ma io ho l’attività all interno di un centro commerciale il sabato e domenica chiusi non ho diritto a nulla, ma che senso ha anch’io subisco i danni con fatturato in meno
Buonasera sono titolare di una ditta individuale commercio mobili per arredo casa,il fatturato da ancora primo dell’emergenza Covid-19
si è pressoché azzerato ,tengo aperto solo per versare contributi e nella speranza di vendere del materiale che ho in giacenza .Ho ricevuto i ristori nella prima fase della pandemia,mi trovo in Campania (zona rossa) ad oggi non ho ricevuto nessun indennizzo,vorrei sapere se ne ho diritto.Grazie